Vivo EXIT come una nuova emozionante, travolgente avventura, che nasce dall’incontro con Matias, Simon e Thomas, tre giovani brillanti, con una visione aperta, internazionale ed attuale del mondo della ristorazione. Incontro fatale, vicinanza di vedute e di sentire, che mi ha spinto a voler costruire con loro questo progetto, EXIT, su cui punto molto perché va ben oltre l’apertura di un nuovo ristorante: rispecchia tutto il mio modo di pensare la ristorazione.
EXIT nasce a Milano, città che amo e in cui ho le mie radici, a cui vogliamo offrire uno spunto nuovo. Un nuovo modello ristorativo che abbia come proprio must – sicuramente – la qualità del prodotto abbinata ad elementi distintivi che ne rappresentano il carattere soggettivo: disponibilità ed accessibilità (la piazza, il punto d’incontro, il locale dove puoi mangiare bene a qualsiasi ora); informalità ma senza rinunciare allo stile ed alla cura del dettaglio; passione, determinazione ed ingegno che rendono possibile la trasformazione di un classico piccolo chiosco in un ristorante a tutti gli effetti.
Spesso, nel mondo della ristorazione, l’alta qualità è legata ad un preciso protocollo. EXIT offre alta qualità scardinando del tutto formalità e formalismi. EXIT punta alla sostanza, offrendo – insieme ad ottimo cibo – un sorriso, buona musica, atmosfera accogliente, un buon vino.
Un piatto può essere servito con i guanti bianchi, ma se è senza anima non lascia il segno.
L’importante è entrare (e restare) nel cuore.
Secondo me EXIT ha questo spirito.
Oggi è una Gastronomia Urbana, domani potrà essere altro, ma il suo spirito punterà sempre a conquistare il cuore.
EXIT è il mio modo di vedere la ristorazione di qualità.